Live blogging Diventa protagonista di un nuovo mondo
E’ iniziato il terzo incontro di Senigallia 2.0, sono presenti questa sera Tommaso Sorchiotti, Luca Conti e Carlo Infante.
Mi sperimento nel live blogging per esigenze di servizio e provare a sperimentarmi concretamente con gli argomenti di questi incontri, per me non è semplice ascoltare cose che ancora non capisco e addirittura scriverle. Questa è una dimostrazione di digital divide che sto cercando di colmare.
Tommaso ha iniziato il suo intervento dicendo che per esempio ha preparato una scaletta per la serata utilizzando google documenti, che ha funzionalità simili a word con in più la possibilità di essere condiviso e modificato in tempo reale.
Un altro spunto dal quale è partito è che inizialmente le persone usavano internet pensando di avere davanti una macchina e non delle persone. Anche Carlo Infante chiacchierando appena arrivato, ha sottolineato il suo disappunto rispetto a quando si definisce la rete virtuale!
Abbiamo visto un video sul web 2.0 ed ecco il link
Tommaso racconta del suo libro “Come si fa un blog 2.0”
Carlo Infante interviene per dire che non stiamo parlando di strumenti, ma di ambienti, il web è paragonabile all’alfabeto, al teatro…
L’invenzione dello spazio pubblico, l’alfabeto permette di esternare il nostro pensiero, il web ne rappresenta l’evoluzione
Carlo invita alla lettura dell’inserto del giovedì del Sole 24 ore Nova, definendolo l’oggetto editoriale migliore d’Italia, (vi informo che Nova è disponibile all’Informagiovani) e parla di neuroni specchio.
Carlo accenna al progetto fatto con i ragazzi a Casale Monferrato “il castello espugnato dai guerrieri del web” con i mob tag
… i ragazzi in questo periodo devono sopravvivere, puntare sull’innovazione, sul cooperare (e altre cose che mi sto perdendo)
Si parla di mettere insieme le persone, creare un gruppo di lavoro, Andrea Garbin parla dell’intervista a Roberto Maragliano, informazione, educazione, coniugare il digitale alla carta stampata, le biblioteche, i giovani. Carlo e Andrea si sono conosciuti nel 2002 in una delle prime biblioteche multimediali, Andrea aveva letto il libro di Carlo – Imparare giocando
Andrea ha pubblicato anche nel suo blog l’articolo di Maragliano, il quale gli ha subito risposto aggiungendo anche altri elementi.
C’è un diritto di cittadinanza che va espresso, diritto della rete ci sono delle opposizioni e delle aperture. Luca Conti inizia a parlare della normativa, delle proposte di legge che ipotizzano che le forze dell’ordine potrebbero censurare delle cose ritenute non opportune.
Luca è fiducioso sugli sviluppi normativi relativi ad internet, allo stesso tempo pensa che una effettiva applicazione di censura farebbe rendere conto di quali grandi cambiamenti anche economici avverrebbero… se internet venessi spento oggi io e Tommaso dovremmo cercare un altro lavoro
Andrea ritorna al concetto di partecipazione, come far avvicinare al web coloro che ancora ne sono esclusi?
Come intendiamo l’informazione, una notizia locale comparsa oggi sul quotidiano locale, era già comparsa due giorni fa sui blog e su facebook. Non basta la qualità intrinsica della notizia, dell’evento, serve altro per comparire sui quotidiani.
Internet fa un salto grande nel 1996/97 a Torino, in occasione della biennale giovani artisti Carlo fa con i ragazzi un diario on line
Geoblog scrivere storie nelle geografie
performing media significa agire,
con gli schermi, ma anche con il territorio, la cittadinanza, l’esempio del geoblog di Casale Monferrato, del videoblog della taranta nel Salento
Istituzioni – temi di cittadinanza – modelli d’impresa – inventiamo legami, al momento non esistono, potrebbero essere l’università, ambiti di ricerca.
Interviene Anna Torcoletti dal pubblico raccontando di un progetto che sta portando avanti… e io incontro grosse difficoltà, durante un incontro precedente era intervenuta e io mi sono appuntata a penna, una serie di parole a me sconosciute: microblogging, twitter, mob tag, eccetera eccetera. Se dovessi ammettere a voce alta queste cose mi sentirei in imbarazzo, allora le scrivo, per incoraggiare tutti coloro che come me sono ancora un pò lontani da questi argomenti.
Ancora per incoraggiare chi ha deciso di rimane a casa questa sera, dico che Andrea aveva aperto l’incontro dicendo che cerchiamo di presentare delle testimonianze di vari attori della rete e che questa serata è la più tecnica. Luca si è anche definito un pò diverso da un navigatore medio, per il tempo che dedica al web e di conseguenza con diverse esperienze e competenze.
Apprendo che Marco Scaloni sta facendo live blogging su facebook, penso che confrontandoci sembreranno due incontri diversi.
Facebook utile o cazzeggio? alcune aziende chiudono l’accesso a facebook per lo considerano dannoso per la produttività, ci ritroveremo presto a dover formare le persone per utilizzarlo.
my media, media personale, dobbiamo essere molto sereni, si creano dinamiche di comunità
Luca considera facebook soprattuto come caricatore di video
Il futuro è la valorizzazione del territorio, tutto è velocità e in fondo c’è il baratro, è necessario costruire qualcosa
http://salvaconnome.blog.rainews24.it/
ancora facebook, buono o cattivo?
in pochi mesi 8 milioni di persone, probabilmente anche alcuni iscritti a facebook non sanno cosa sia un social network, l’infermiera dello studio medico commenta che si è appena iscritta, andrea è amico su fb con persone che poi passano in ufficio e non si salutano, tommaso spiega come e perchè seleziona gli amici su fb per riuscire a curare i legami, applica un filtro selettivo
303 sono gli amici su fb della pimpa, hai più o meno amici della Pimpa
internet – automobile
l’automobile la posso utilizzare perspostarmi o per metter sotto qualcuno, la stessa cosa vale per internet, dipende da come lo uso
il concetto di amicizia va ridefinita
ci vediamo domani mattina per il laboratorio, buona notte
Edoardo 21:31 il 27 marzo 2009 Permalink
peccato non esserci…
Edoardo 22:31 il 27 marzo 2009 Permalink
la velocità porta a una trasformazione che impedisce di cadere nel baratro
in altre parole: che cosa ha pensato la scimmia che ha visto l’altra scimmia scendere dall’albero e mettersi a camminare?
l’evoluzione e’ digitale, procede a salti, o analogica ha cioe’ riguardo alla durata?
quando arrivera’ l’uomo 2.0 non sara’ comunque troppo tardi
Informagiovani Senigallia 22:34 il 27 marzo 2009 Permalink
Edoardo porterò il tuo commento domani mattina al laboratorio
grazie
Informagiovani Senigallia 08:34 il 28 marzo 2009 Permalink
Marco Scaloni ha fatto un live blogging su Facebook:
http://www.facebook.com/home.php?#/profile.php?id=635284778&ref=ts
Libero 08:44 il 28 marzo 2009 Permalink
alcune foto della serata:
http://dentroalreplay.blogspot.com/2009/03/senigallia-20-diventa-protagonista-di.html
Informagiovani Senigallia 09:46 il 28 marzo 2009 Permalink
link utili
http://www.facebook.com/home.php?#/event.php?eid=88853672976&ref=ts
Informagiovani Senigallia 10:28 il 28 marzo 2009 Permalink
l’esperienza di Casale Monferrato
http://www.facebook.com/home.php?#/group.php?gid=51170598208&ref=ts
giuseppe 10:47 il 28 marzo 2009 Permalink
interessante, mi sta piacendo proprio
Informagiovani Senigallia 10:49 il 28 marzo 2009 Permalink
http://europedia.it/
format di comunicazione pubblica interattiva
Informagiovani Senigallia 10:50 il 28 marzo 2009 Permalink
http://qrcode.kaywa.com/
http://www.performingmedia.org/
Informagiovani Senigallia 10:52 il 28 marzo 2009 Permalink
chi vuole venire stasera a Riccione x YOUDRAMA
http://www.youdrama.it/info
happening co-generato dai suoi spettatori
mandi un sms a 3393669717 (carlo infante)
Malih 11:31 il 28 marzo 2009 Permalink
@ Andrea
anche qui si parla i live blogging
http://www.malih.senigallia.biz/?p=130
era quelo che volevo darti ieri. basto un tuo cenno e cancello tutto
ciao
Informagiovani Senigallia 11:31 il 28 marzo 2009 Permalink
qui trovate l’intervista a luca neri
a proposito dei Pirati (Pionieri della rete!)
http://salvaconnome.blog.rainews24.it/page/2/
commentate su quel blog!
annatorc 12:45 il 28 marzo 2009 Permalink
Questo è il link al sito dedicato al progetto Girl Geek Dinners Marche, di cui avevamo accennato ieri sera:
http://www.girlgeekdinnersmarche.com
Ciao ciao
A
Andrea 22:10 il 28 marzo 2009 Permalink
@Malih: molto carino il tuo post sul live blogging, ci mancherebbe altro che te lo censurassi, complimenti. La cosa buffa è che ti ho chiesto di fare te il liveblogging senza sapere del post che avevi scritto, tu pensa………
@ Annatorc: Grazie per il link Anna.
@ Libero: Le sue foto impreziosiscono senigallia 2.0!
@Edoardo: anche se non ci sarà Carlo sei il benvenuto ai prossimi appuntamenti.
Riflessioni su Senigallia 2.0 | Luca Conti Blog 09:32 il 29 marzo 2009 Permalink
[…] sera sono stato protagonista, insieme a Tommaso Sorchiotti e Carlo Infante, della serata di Senigallia 2.0 dedicata espressamente all’approfondimento del blog come strumento di comunicazione e […]
carloi 22:06 il 29 marzo 2009 Permalink
Perchè non si è visto un giovane a quell’incontro?
Che lavoro fare per affrontare la questione che non riguarad solo la promozione dell’evento?
Nel mio blog ho rilanciato anche con un articolo uscito sul settimanale Il Monferrato (ma ne trovate anche un altro uscito sulla pagina nazionale de L’unità)
http://www.performingmedia.org/i-guerriglieri-del-web/#respond
Vale la pena rilanciare la palla.
quilly 04:41 il 30 marzo 2009 Permalink
Cos’è questo “Terrore dell’insuccesso”?
Semplicemente i temi trattati probabilmente non raggiungono il grande pubblico.
Andrea Garbin ce l’ha messa tutta.
Il volantino era ben fatto e l’ho visto ovunque nei giorni precedenti gli incontri.
Logico che i temi trattati non possono attrarre la massa ma questo era probabilmente preventivato.
Organizzare questi incontri per il corso o in un centro commerciale?
Davvero credete che un gruppo di ragazzotti che sgomma con lo scooter e si urla l’un l’altro “Ma chi sono questi?” o una massaia, una coppia di anziani che va a far la spesa o una famiglia in gita di piacere abbia il tempo o la voglia di fermarsi ad ascoltare La Piaga di Velluto che spiega ciò che scrive nel suo blog, o Luca Conti che parla di web 2.0?
Da quanto tempo non entrate in un centro commerciale?
La gente corre come schegge impazzite e se incontrate qualche conoscente vi saluta appena correndo dietro il carrello.
Il luogo scelto è quello giusto.
La pubblicità è quella giusta.
Semplicemente l’argomento non interessa.
Andrea Garbin ci ha provato.
A me non sembra che le due serate alle quali ho partecipato siano andate male.
Certo c’erano molti addetti ai lavori.
Meglio però coinvolgere una cerchia di persone interessate all’argomento che organizzare il tutto in un rumoroso centro commerciale dove chi ascolta è solo qualche attempato signore che aspetta che la moglie finisca di fare spesa e che non comprende nemmeno la metà di quello che si sta dicendo….
Informagiovani Senigallia 07:31 il 30 marzo 2009 Permalink
@Carlo Infante: Caro Carlo i guerriglieri del web è un’altra cosa, perchè quando si coinvolgono le scuole, quelli devono partecipare per forza, prova a farli venire fuori degli orari della scuola e vedi che non è un caso se abbiamo un problema di partecipazione giovanile alla vita della comunità.
Bisogna essere realisti, perchè anche il geoblog di futuroma, come sai è stato pochissimo partecipato.
Bisogna sicuramente provare ad andare in mezzo ai luoghi dove vive la gente, m il nostro è un percorso, una via da tracciare, ci proviamo ma sapessi con quali difficoltà………….
Franco Giannini 08:53 il 30 marzo 2009 Permalink
caro Andrea,
Io non ho partecipato, in quanto l’avevo dato per scontato, visto il numero degli eventi che coincidevano nella serata.
Comunque ritengo che nè l’ubicazione degli incontri, nè le date e gli orari siano quelli i motivi della mancanza di pubblico, come pure la scelta dei relatori o la pubblicità fatta, o di come tu abbia organizzato il tutto.
Quello che mi dispiace è che sia nata una piccola polemica proprio tra voi ideatori di questi incontri, cosa che potrebbe influenzare negativamente sulla prosecuzione dell’iniziativa.
Ritengo forse, che il problema trattato, gli inglesismi utilizzati, rendano tutto un po di difficile comprensione per chi è digiuno di tutto questo.
Forse sarebbe stato tutto più facile se questi incontri fossero stati preceduti da lezioni dell’ uso del PC a quanti vorrebbero ma non possono. Soprattutto rivolti a persone di mezza età ed anziani. In molti hanno affermato che nella sala, nei primi due incontri, c’erano solo addetti ai lavori….del resto chi poteva esserci se non persone che almeno in minima parte masticano questo linguaggio?
Sicuramente sbaglio, ma penso che proprio da questo nasca la scarsa affluenza di pubblico e lo scarso interesse.
Comunque nulla di cui tu debba fartene colpa!
Prometto che alla prossima sarò presente,… per quel che può valere.
un caro saluto.
Marco Scaloni 09:08 il 30 marzo 2009 Permalink
Tre anni fa Luca si inventò, con noi, “Scripta Volant – Blog Generation”. Eravamo al Centro Sociale Saline. La sala era piena, moltissimi gli amici che Luca e tutti noi avevamo raccolto. Molti venivano da fuori città, anche da lontano. Moltissimi erano già avvezzi ad Internet. Non saprei dire quanti “uomini della strada” ci fossero, ne ricordo pochi.
Trattammo allora alcuni dei temi che Andrea ripropone oggi: i blog, i podcast, i giornali online; tre anni fa erano argomenti freschi, ancora da esplorare, anche da parte degli addetti ai lavori. Oggi credo siano meno allettanti.
Provo a rilanciare quanto ha già detto Carlo Infante sul suo blog: servono format nuovi. Ripensiamoli.
Da un po’ io insisto sui podcast perché credo che un evento, una relazione, una riflessione ascoltata da 10 persone spesso ne merita 100 o mille. E quelle cento persone, o quelle mille, arriveranno i giorni e i mesi successivi, con calma, quando e come sarà più comodo a ciascuno. Internet non costringe nessuno a stare nei vincoli di spazio e di tempo, come era invece per la TV o la radio, oppure per i convegni del venerdì sera alle 21.
carloi 23:41 il 30 marzo 2009 Permalink
via email s’è creato uno scambio ancora + serrato… chi ha tempo e voglia di riportarne qui un “report”?
Ragionare sull’affinamento del format non è polemica, anzi.
Il riferimento alle esperienze (come quella dei Civici Assedi di Casale) di cui sono reduce sono un contributo e non una comparazione.
A proposito: il Performing Media.point x Futuroma ha avuto + di 3000 presenze (in 4 ore). E il geoblog non è nato con funzione partecipativa…
Serena 10:52 il 31 marzo 2009 Permalink
il sunto delle discussioni via mail, W la pausa pranzo 😉
spero di aver ripreso tutti i threads…
Andrea Garbin:
Dopo gli incontri di venerdì e sabato, poco partecipati, anche se credo che chi ha partecipato li trovati davvero interessanti, si è sviluppato un dibattito, come è giusto
che sia per quello che accade in senigallia 2.0, che vuole fare della partecipazione un suo cavallo di battaglia.
Siete invitati ad intervenire se ne avrete loa voglia, ogni suggerimento e considerazione sarà ritenuta utile per il resto del percorso.
Intanto, proprio per restare in tema, vi ricordo che il prossimo incontro è venerdì 3 aprile alle ore 21 con il Senalug e Flavia Marzano, per Linux e dintorni.
Il Senalug è una associazione del nostro territorio che si occupa della diffusione del software libero.
Flavia Marzano Laureata in Scienze dell’Informazione all’Università di Pisa e da più di venti anni operativa nel management in settori di punta ha come obiettivo primario quello di rispondere alla necessità di pianificazione dell’Innovazione della Pubblica Amministrazione a partire dalla ristrutturazione e dal riequilibrio dei Sistemi Organizzativo, Informativo ed Informatico.E’ una degli autori del libro “Finalmente libero”, lavora per portare il software libero nelle pubbliche amministrazioni, scrive anche nel suo blog
Giuseppe D.:
A mio parere gli incontri sono “oggettivamente” interessantissimi; non mi pare che se ne vedano tante di rassegne di questo livello; quindi secondo me hai ragione: c’è qualcosa che non quadra.
La butto lì: non è che il concetto di “2.0” presente nel tiolo della rasegna è “ostico” e, a differenza dell’azzeccatissimo “quelli che…” (che però nel manifesto non compare), dà l’idea di un qualcosa di esoterico.
Ad occhio, l’80% delle persone che frequento (per lo più laureati), del resto, non sa cos’è il Web 2.0.
Paolo (la piaga di velluto):
neanche io so che cos’è il web 2.0 e più passa il tempo e più mi sembra un’invenzione di marketing per svecchiare il web
Marco (popinga):
un’invenzione per svecchiare il web senz’altro
che sia solo marketing ho dubbi, c’è anche della tecnologia
Flavia M.:
vere entrambe, ma il web 2.0 aggiunge anche il concetto di partecipazione attiva… e non e’ poco!
Luca (man@blog):
concordo con Marco.
dalla nascita dei blog in poi si può parlare di 2.0, con tutto il corollario di tecnologie ed applicativi nati a seguire: youtube, podcast, social networks, etc….. in sostanza, il 2.0 inizia da quando si è tentato di rendere meno monodirezionale possibile il web, dando (in modo semplice) agli utenti la possibilità di pubblicare contenuti, oltre che di fruirne.
Carlo (performingmedia.it):
M’aggancio ad una coda di dibattito, saluto flavia e butto lì una risposta
Paolo, non è mai troppo tardi…
Sta accadendo qualcosa di molto + interessante di ciò che molti pensano, riguarda sia le poetiche (accezione ampia che riguartda tutte le culture e i comportamenti creativi, ciò che scandisce la trasformazione antropologica… non so se mi spiego…) sia le politiche (ovvero le competenze x gestire tutto ciò).
Yes web can
Nel mio blog trovi link e anche i riferimenti a ciò che è accaduto (poco) a Senigallia.
Al prossimo giro.
Magari verrai a capire. Non è mai troppo tardi (anche se il tempo è scaduto).
Varebbe la pena rilanciare questo dibattito sul blog
no?
Serena (badurlamoce):
Il problema è proprio la partecipazione che, al momento, è oggettivamente scarsa.
Fin’ora hanno assistito e collaborato agli incontri quasi esclusivamente gli addetti ai lavori e poche altre persone direttamente coinvolte (in quanto gestori di siti e o blog). La cosa personalmente mi stupisce perchè pensavo che internet e la sua funzione “sociale” fossero argomenti molto attuali, anzi “di moda”. E forse lo sono ma solo ad un livello superficiale: all’utente medio probabilmente non interessa approfondire tutti gli aspetti del web 2.0, ma solo fruirne nel modo più semplice ed immediato possibile, tralasciando eventuali altre applicazioni (e soprattutto discussioni di carattere generico)
Sono curiosa di vedere se anche la serata dedicata a facebook registrerà così poca affluenza di pubblico (in tal caso forse bisognerà davvero riconsiderare anche il luogo e le modalità di svolgimento degli incontri, o la pubblicità, ecc ecc)
Luca (man@blog):
tutti bene o male utilizziamo l’automobile……
quanti di noi hanno fatto un corso di guida sicura?
quanti sono andati ad un incontro in cui si parlasse di evoluzioni della meccanica?
Valeria (librisenzacarta):
E vabbè Luca….
addirittura evoluzione della meccanica…. ! 🙂
Con questa rassegna si vuole solo far capire alla gente tutte le potenzilaità di internet… per loro curiosità e un loro migliore utilizzo…
non di insegnargli i linguaggi HTML e CSS…
dopotutto non dovrebbe essere molto diverso dal comprarsi Quattroruote per sapere le funzionalità e gli accessori dei nuovi modelli di macchina…! 😉
Secondo me, la scarsa partecipazione è dovuta più ad un menefreghismo generalizzato… e ahimé, mi tocca dirlo, senigalliese in particolare..
ma PER TUTTO… non solo per il Web 2.0, la poesia, gli incontri letterari ecc…
sad but true… 😦
Mattia P.:
Per quanto poco loquace io sia, devo dire che la questione del 2.0 mi ha abbastanza appassionato e sono d’accordo sopratutto con lucacecco sul fatto ke la rivoluzione sta sul rendere gli stessi fruitori del servizio anche editori (e blogger). Ed è con il 2.0, i mash-up, gli aggregatori, o social network…che è possibile gestire questo flusso incoerente e disordinato di informazioni. Il punto di forza sta nell’aggregare e nel personalizzare l’informazione.
Flavia M.:
Ottimo e aggiungo: User Generated Content!
Malih (stracomunitari):
come dice Carlo Infante il web 2.o è più un ambiente che uno strumento. per ora è ancora poco frequentato ma non credo che questa pace durerà a lungo
ciao
Carlo (performingmedia.it):
Non è un fatto quantitativo di frequentazione… è nelle cose.
L’Internet Protocol è dappertutto (semafori, ascensori…) e il web 2.0 è l’opportunità che abbiamo x tenere in equilibrio un sistema ad alto rischio d’automatismo. Grazie alla partecipazione attiva.
E’ un fatto politico e antropologico, non solo tecnologico.
Andrea rilancia tutto sul blog!!!
Malih (stracomunitari):
che sia antropologico lo credo anch’io. direi culturale. credo che noi si ha la tendenza a costruire comunità via via più grandi con qualche pensiero in comune. credo sino ad ora le comunità che hanno in qualche modo risposto a questa esigenza siano state le religioni. ora con internet abbiamo superato le religioni come mezzo di coesione.rimane da trovare qualcosa che ci accomuna. forse è la stessa possibilità della potenziale comunicazione.
Informagiovani Senigallia 11:28 il 31 marzo 2009 Permalink
Grazie Serena, avevo riportato un post su questo ma mi sono accorto che l’hai fatto tu, sono a casa in ferie per….. varicella del mio piccolo grande uomo, la pediatra non è 2.0, non posso dire altro, grazie ancora, il web 2.0 esiste…….
Serena 07:55 il 1 aprile 2009 Permalink
auguri di pronta guarigione al piccolo! Intanto le discussioni continuano, il 2.0 tiene banco 😉